sabato 3 dicembre 2011

ENI. Breve storia del marchio.




1952 - 1953
Fu indetto un concorso per la realizzazione del nuovo marchio per la Società ENI, in quanto aveva bisogno di un simbolo di semplice lettura e riconoscimento della Società in tutto il mondo.

Il vincitore fu Luigi Broggini, che realizzò il famoso cane a sei zampe, dalla cui bocca esce una fiamma rossa, e una sola zampa, quella davanti che tocca il terreno, mentre le altre sono in aria.

Eni spiegò l'interpretazione del suo nuovo marchio dicendo che le sei zampe dell'animale sono le quattro ruote dell'automobile più le due gambe del guidatore, dando più importanza al marchio attraverso la simbiosi fra la macchina, appunto, e l’automobilista.

Negli anni '70 Eni chiese all'agenzia Unimark di svilupparne l'immagine coordinata, e fu dato a Bob Norda la realizzazione. 
Fu pensata la famosa palina: un quadrato giallo ad angoli smussati che fa da sfondo al famoso marchio.
Ma Noorda ridisegna anche il cane di Broggini, dove le creste sono meno accentuate per ricordare meno chimere e grifoni germanici, rendendo il famoso cane meno feroce. 
Noorda ridisegnò anche al carattere tipografico istituzionale. Quello originario era un carattere stretto e alto, poco leggibile soprattutto a distanza, dove il segno del cane era troppo marcato rispetto al carattere tipografico che componeva la scritta ENI.
Così per il nuovo lettering aziendale pensò ad un carattere classico, lo Standard Bold, personalizzandolo con l’inserimento di un
contorno bianco centrale, creando continuità tra una lettere e l'altra.

Nel 1998 il grupppo ENi ricontattò Bob Noorda per chiedergli di modernizzare nuovamente il marchio. 
Noorda tolse la famosa palina gialla per creare un intera area quadrata al cui interno viene inserito il cane. 
Il quadrato è attraversato centralmente da un filo rosso orizzontale che separa i due elementi dando più leggibilità da lontano per riconoscere le stazioni di servizio.


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